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Perché opporre i
ricchi ai poveri?
I ricchi non sono
altro che ciò che i poveri vorrebbero essere. L’opposizione è di superficie.
Basterebbe una legge che limitasse l’avere del singolo, e ci sarebbe di che
sfamare tutti. Qualcosa del genere era nei Naturvölker
(popoli di natura) ed è stato ripreso dall’’ideologia comunista in tempi
recenti. Presso quelli il modello ha resistito per decine,
forse centinaia di migliaia di anni. Le società comuniste si sono dissolte in
pochissimi anni. A questo punto si pongono alcune domande:
- Siamo sicuri che la scomparsa di quelle società sia definitiva?
- Quella scomparsa ha lasciato tracce?
- Le eventuali tracce sono ciò che ci ha permesso di sopravvivere?
- I modelli che hanno soppiantato il modello social-comunista si dimostrano più affidabili di quello?
- Il modello concorrenzial-capitalista è incompatibile con quello social-comunista o sono possibili modulazioni reciproche?
- È possibile l’assunzione pratica di un modello senza assumere contestualmente anche l’abito ideologico?
- Ciò che rende pericolosi per la sopravvivenza tutti i modelli è la loro realizzazione concreta o il loro retroterra ideologico?
- Attualmente il modello democratico sembra vincente. Incondizionatamente?
- La vittoria eventuale di un modello sarà il risultato di un confronto o di una modulazione culturale?
- È possibile un conflitto pacifico tra modelli?
- È possibile una ‘pace’ senza investitura ideologica?
[Cercherò,
nei prossimi 11 postini di dare una prima risposta (necessariamente provvisoria
e superficiale) a queste domande.]
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