martedì 9 luglio 2013

19 Postini sulle funzioni di una ‘Casa della Pace’ in Sabina (vii)

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Le mie argomentazioni hanno preso una piega ironica, del tutto ingiustificata dalla serietà dell’argomento. Cambiamo direzione e consideriamo l’opposizione ‘ricchezza-povertà’ in rapporto al tema della pace che ci occupa in questa sede e che dovrebbe diventare centrale per la costituenda Casa della Pace Sabina.
In una società nella quale l’opposizione è massima, la stabilità delle strutture è minima, a meno che non sia in vigore un regime di repressione per il quale i ricchi hanno in mano tutto il potere e ai poveri non ne resta nulla. Ma anche in questo caso la possibilità di una deflagrazione imprevista non è affatto da escludere come recenti movimenti di rivolta nel Nord Africa hanno mostrato. In effetti nessuna opposizione è mai assoluta e anche quando in apparenza lo è, alcuni concetti sono condivisi, anzi è proprio su questi che si gioca la partita mortale. Cosicché è piuttosto dall’analogia che nascono i conflitti. Se l’uno vuole la carne e l’altro il pesce, difficilmente si arriverà alle mani. Ma se tutti e due vogliamo la stessa cosa, lo scontro diventa assai probabile. Allora, per evitarlo, è sufficiente diversificare i bisogni, gli obiettivi! Alcuni di questi, per esempio, l’energia, è per tutti sia bisogno che obiettivo e una sua diversificazione, per quanto possibile, si scontra con enormi interessi economici e pertanto non viene neppure tentata.

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