martedì 2 luglio 2013

19 Postini sulle funzioni di una ‘Casa della Pace’ in Sabina (iv)


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È quindi essenziale che famiglia, scuola e la società tutta vengano sensibilizzate all’obbligo di capire –i mezzi oggi non mancano– al fine di decidere con la maggior consapevolezza possibile quando la democrazia ce lo chiede. Stando all’oggi (fine marzo 2011) la consapevolezza –politica non partitica– messa in opera per le decisioni che ci riguardano tutti sembra assai scarsa. Spesso è sufficiente una promessa evidentemente vana o un debole richiamo ideologico a produrre una decisione irriflessa le cui conseguenze possono rivelarsi catastrofiche. Si pensi ai danni incalcolabili dell’assenso dell’Europa al fascismo. Ma questo non è bastato a indirizzare la società e in particolare la scuola verso un potenziamento del pensiero critico, autoriflessivo. Al contrario, il peso delle ideologie e delle religioni sembra aver subito negli ultimi decenni un ulteriore incremento, come dimostrano l’acuirsi delle guerre locali, dei movimenti di liberazione, il frantumarsi di interi stati. Questi eventi non sono certo da valutarsi negativamente, ché in molti casi hanno rappresentato un deciso avanzamento di civiltà, specie se adottiamo come metro il modello europeo, oggi in via di mondializzazione. Solo che tale modello, appare anch’esso in evidente crisi, e non saprei dire se si tratta di una crisi di crescenza o di quella che precede l’atto finale.

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