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La ricchezza: una
colpa?
Già il termine
‘colpa’, con il suo carico morale, mi sembra del
tutto inadeguato a giudicare di un oggetto indefinito come ‘ricchezza’.
Ricchezza di che? Di beni materiali? Di immobili? Di denaro? Di buone intenzioni?
Di possibilità?
E perché dovrebbe
essere una colpa?
Forse se ottenuta con
mezzi illegali? Ma allora sono questi mezzi a determinare chi vive una
condizione di colpevolezza, certo non la ricchezza in sé. Inoltre anche
l’azione di chi si serve di mezzi illegali è ‘colpevole’ solo se c’è una legge
che ne definisce l’illegalità. Chi per esempio depreda un alveare del miele
accumulatovi dalle industriose api, non è considerato colpevole di alcunché,
così chi uccide un innocente agnello per ricavarne un saporito cosciotto per
Pasqua. C’è poi chi la ricchezza si limita a ereditarla, e non si vorrà
incriminarlo perché è nato!
Anche se qualcuno
dovesse arricchirsi truffando il prossimo, la ‘colpa’ sta nell’azione compiuta,
certo non nelle conseguenze prodotte (per esempio se il truffato viene
ridotto sul lastrico).
La ricchezza quindi
non ha nulla a che fare con la colpa, che permette al ricco di dormire sonni
tranquilli anche se intorno a lui si muore di fame.
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