venerdì 12 aprile 2013

Un piccolo passo avanti… (XVIII)



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  • Sono ormai più di trent’anni che tu vai baloccando con IMC senza essere riuscito a convincere nessuno. Non sarebbe ora di cambiare musica?
  • Per cominciare; non è mai stata mia intenzione di convincere qualcuno. IMC non nasce come ideologia o religione, non può quindi essere insegnata o appresa. Osserva il comportamento del pensiero individuale in rapporto a quello collettivo.
  • È quindi una teoria o, se preferisci, un’ipotesi di teoria?
  • Non parlerei di ‘teoria’ e neppure di ‘ipotesi di teoria’. È piuttosto un tentativo di riprodurre a parole il modo di funzionare del cervello indipendentemente dal dove e dal quando.
  • Una pretesa universalista, che però il nostro UCL non ha accettato.
  • Perché dici questo? Il nostro UCL non solo l’ha accettata, ma funziona così da sempre.
  • Questo lo dici tu in base a IMC e con evidente fallo di interferenzialità, il solito serpente che si morde la coda. Sei vecchio, il tuo pensiero gira su se stesso, non produce più niente di nuovo.
  • Non credo l’abbia mai prodotto. Né questa era la sua ambizione. E, quanto al girare su se stesso, l’ha sempre fatto e non solo lui. Forse la circolarità è l’essenza del movimento, e il moto rettilineo non ne è che un’estrema variante.
  • Non ti accorgi neppure che stai dicendo sempre la stessa cosa.
  • Me ne accorgo eccome! Ma anche la tua critica è sempre la stessa e mi sembra che neppure tu te ne accorga.
  • Per forza! Non cambia la critica, non cambia la replica, come nei dibattiti politici in televisione.
  • E se ci scambiassimo i ruoli?
  • Che cambierebbe? Solo il posto intorno al tavolo.
  • E se assumessimo, in via sperimentale e provvisoria, ciascuno gli argomenti dell’altro, fingendo che siano i nostri?
  • Forse li capiremmo meglio e concorderemmo su alcuni punti.
  • Un piccolo passo avanti…

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