domenica 21 aprile 2013

Intermezzo bestiale (ii) – Anima e corpo


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[Parla una Morpho]

[Le farfalle del genere Morpho, tutte del Sudamerica, sono –specie i maschi– prevalentemente di uno splendido colore azzurro. Tra queste la specie sulkowskyi, delle Ande, attira particolarmente per la delicata iridescenza del suo azzurro pallido.]

  • Ho un problema. Mi dicono che sono irrealmente bella, che nessuno può avvicinarmi senza restare incantato dalla mia bellezza. Il mio problema è questo:
"Sono io metafora dell’anima, come vorrebbero alcuni, o sono veramente un’anima, come credo fermamente?"

[Parla il topo di prima]
  • Nessuna delle due. L’anima tua è ancora il bruco che eri prima.
  • Cioè il mio corpo di adesso. Ma chi lo ha detto?
  • Quelli che ti conoscono bene, gli entomologi.
  • E che animali sono gli entomologi?
  • Non sono animali, sono uomini.
  • E loro ce l’hanno un’anima?
  • Non si sa.

2 commenti:

Unknown ha detto...

L'anima bruco-farfalla (una sola anima) è anche metafora dell' Anima in generale di cui fa parte. Un sottosistema, metafora di un sistema piú grande di cui facciamo parte tutti.

Rigobaldo ha detto...

Gentile Alessandro,

visto che l'argomento vi è caro a entrambi, ecco la metaparola metafora, come concepita da Boris:

Estremizzando, possiamo intendere i linguaggi come universi metaforici in grado di trasferire eventi dal piano esperienziale a quello comunicazionale.

La parola, una metafora?

Nell’uso comune si dice metafora un’espressione verbale che non designa direttamente l’oggetto cui si riferisce ma lo ‘evoca’ attraverso un altro oggetto che
con quello ha un qualche rapporto analogico:

• un’ondata di passione la travolse…
• il ghiaccio del suo cuore…
• la fortuna mi ha voltato le spalle

Interi testi possono essere intesi come metaforici. Si parla spesso, anziché di metafora, di simbolo: i due termini, peraltro non coincidenti, sono tuttavia affini in quanto creano collegamenti mentali tra oggetti, eventi, situazioni anche lontanissime tra loro.

Domanda: la metafora (come il simbolo) è insita nella parola o nella sua interpretazione?

La domanda presuppone una separazione tra ‘parola’ e ‘interpretazione’. È pensabile una parola non interpretata? Se mi imbatto in una parola di una
lingua che non conosco, vedo sì il mucchietto di lettere che la compongono, ma non ne intendo il significato, quindi non so neppure darne un’interpretazione. ‘Significato’ e ‘interpretazione’ coincidono? Dipende da come li delimitiamo.
L’uno e l’altra comunque li possiamo leggere come pertinenti alla funzione metaforica del linguaggio.

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Cordialità,