fotografia di Rebecca Martínez del progetto "preTenders"
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Non i soli vecchi
ricordano…
… anzi, un giovane
ricorda meglio perché gli riesce più facile imprimere nelle cellule cerebrali
lo stampo mnestico di un’esperienza vissuta con maggiore intensità che in età
matura o da vecchi. Ma il piacere del ricordo aumenta con l’età, che s’incarica
di trattenerne gli aspetti più gradevoli occultando più o meno il resto. È voce
comune che i vecchi vivano di ricordi, ma il ricordo è un’attività ricorsiva:
si può ricordare di aver ricordato, di aver ricordato… e a ogni passaggio la
mente non resta passiva, ma agisce sul ricordo trasformandolo fino a farne un
oggetto alquanto diverso dall’input
originario. In questo senso la memoria è creativa e lo è anche ogni sua
replica. Di conseguenza è creativo il pensiero dell’anziano, seppure
indirettamente, in quanto agisce su un materiale accumulato in precedenza. Ma
quale pensiero può vantarsi di agire diversamente? Non pensiamo tutti,
ricorsivamente, cose già pensate chissà quante volte?
Pensare è ricordare:
questa non è certo nuova, anche se qualcun altro aveva già detto che è
impossibile bagnarsi due volte nello stesso fiume.
E allora: anziani di
tutto il mondo, unitevi! E continuate a pensare. Anche il vostro pensiero, pur
se già pensato, non può che essere nuovo come qualsiasi altro.
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