[522]
·
Nel
precedente postino mi sono lasciato andare ai facili giochini pseudo-logici di
cui più volte ho abusato.
·
E
perché l’hai fatto?
·
Per
riempire il tempo e il quaderno.
·
E
perché hai voluto riempirli?
·
Perché
da tempo sono abituato così.
·
E
ti piace farlo?
·
Un
tempo, forse, oggi non più.
·
E
allora?
·
Si
vive anche per inerzia.
·
Vuoi
dire per superare i ‘buchi del tempo’ (o ‘della vita’)?
·
Sì,
ma ormai i ‘buchi’ stanno diventando troppi e la vita non basta a riempirli e non
resta che il tempo vuoto (o il vuoto del tempo).
·
E
tu lo riempi continuando a scrivere insulsi postini? Ma non doveva essere la
vita a riempire il tempo?
·
Già,
ma quella se ne fugge via.
·
E,
ti dispiace?
·
Non
tanto. Perché riempire un tempo riottoso stanca. “Lavorare stanca”, ha detto un
tale. Anche riempire un tempo riottoso stanca, dico io.
·
Perché
lo chiami riottoso?
·
Perché
è vecchio. Almeno il mio lo è, e i vecchi sono riottosi.
·
Allora
sei tu a essere riottoso non il tuo tempo.
·
Che
differenza fa? Lo sto riempendo di vita riottosa e così è il tempo ad apparirmi
riottoso.
·
E
se lo riempissi di un tempo gentile?
·
Non
dipende da me.
·
E
da chi allora?
·
Dal
paese ignobile in cui vivo.
·
E
perché ignobile?
Nessun commento:
Posta un commento