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È mia convinzione che
allo stato attuale, almeno a livello delle grandi concentrazioni di potere, la
politica come forma di pensiero riguardante la salvaguardia della collettività
non ha più alcun ruolo. La parola risuona con sempre maggiore frequenza in
bocca a chi crede di rivestirla di significato concreto, quando invece non fa
che sostituirlo con altri significati che con la politica non hanno più niente
a che fare, posto che l’abbiano mai avuto. Proprio la globalizzazione dei
problemi legati alla sopravvivenza ha portato alla contrazione del pensiero politico
su due modelli antagonisti, nessuno dei quali è in grado neppure di affrontare
quei problemi. Che cosa l’umanità ha fatto per uscire da questo impasse?
Per prima cosa ha
riproposto, con piccole varianti di forma ma con sempre maggiore impiego di
mezzi devastanti, lo schema tradizionale dello scontro bellico, poi trasferito
su quello, apparentemente meno cruento, ma altrettanto infame, dello
strozzamento economico o finanziario. Infine ha dato inizio a una guerra
informatica di cui non sono prevedibili gli sviluppi e tanto meno gli esiti.
Immutabile è rimasto
per contro il pensiero politico di fondo, antagonistico e competitivo come e
più di prima. Il fatto che l’Occidente si nasconda dietro una maschera
pacifista non deve ingannare –ed effettivamente non inganna– gli altri popoli,
che più rozzamente contrattaccano con l’arma
impropria del terrorismo in attesa di portarsi all’altezza tecnologica dei
loro avversari. E, come vediamo giorno per giorno, per molti di questi popoli,
la parità, nonché raggiunta, può dirsi ormai superata. Non c’è che da sperare
che il sorpasso sia avvenuto, come forse è già il caso, anche sul versante del
‘pensiero politico’. L’esempio, non certo felicissimo, dell’Unione Europea c’è da augurarsi che venga surclassato da quello
sudamericano, vivificato da una robusta cura di marxismo non sovietico. Spero
di non sbagliarmi nel vedere proprio nel Sudamerica un terreno di
sperimentazioni per un nuovo modo di intendere e praticare la politica.
[Nell'illustrazione, una mappa con le unità amministrative di primo livello del continente sudamericano prodotto da N. V. Kelso http://kelsocartography.com/]
1 commento:
Un insegnante di geografia economica accorda la più totale condivisione delle Sue parole e dei Suoi auspici. con stima. Bernardo Severgnini
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