sabato 28 agosto 2010

Storia dell’artigiano corretto e del mobiliere che non lo è


(Sedia prodotta dallo studio giapponese di design Nendo)

(La storia è solo parzialmente inventata)

Un tale, convinto assertore dell’artigianato di contro all’industria dei consumi, si trasferisce dalla grande città, di cui è stufo, in un piccolo paese in cui gli si adopera a ridar vita al locale artigianato del mobile, ormai quasi estinto. Per far questo, rifiuta però il passivo ossequio a una tradizione non più sentita da nessuno e vuol ricominciare da capo. Adotta quindi un corretto itinerario metodologico, che dallo studio del legname (struttura delle fibre, durezza, stagionatura ecc.) attraverso la progressiva acquisizione dei vari modi di lavorazione e un’ampia, fondata ricerca di nuove tecniche, porta lui e il gruppo dei suoi collaboratori –per lo più giovani del luogo, in cerca di una qualificazione professionale– alla progettazione ed esecuzione della prima sedia, artigianalmente pregevole, ma un po’ cara.

Intanto nel paese vicino un altro tale ha aperto una piccola fabbrica di mobili in serie. Ha assunto da fuori il personale specializzato, acquista legname all’ingrosso e a basso prezzo senza curarsi troppo della qualità, non cerca né sperimenta ma ricalca i modelli di mercato, e il giorno in cui l’artigiano espone la sua sedia, apre una ‘mostra del mobile’. Da quel giorno nella zona non si parla più di artigianato.

(da Musica prima)



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