sabato 21 agosto 2010

Un ricordo di Erich Vio




Oggi pubblichiamo una poesia di Erich Vio (Fiume, 1910 – Andorra, 1999). Questo mio amico, chirurgo di carriera internazionale, ha lasciato un'opera poetica trilingue (aggiungendo alla sua lingua madre -il tedesco- l’italiano e l’inglese) assai interessante e inconsueta. Adattandosi alle costrizioni della forma classica, e della rima consonante, tratta con rigore e chiarezza argomenti scientifici e contemporanei. Opera poco conosciuta, penso.

La nostra cultura odierna, da una parte estremamente mercantilizzata ed orientata al 'successo' (commerciale, di vendite), dall'altra parte satura di una densità di produzione senza precedenti, sembra priva di strumenti per trattare i 'minori' di un determinato ambito culturale. Il ché è un peccato, visto che i 'minori' risultano sicuramente cruciali per capire un’epoca. La stessa qualifica di ‘minore’ è di solito soggettiva - Wagner, per farne un esempio, considerava a Schumann e Schubert musicisti minori quasi completamente privi di interesse. Personalmente, trascurerei volentieri qualche lembo della produzione dei 'maggiori' per fare spazio a questi 'minori'.

Ecco la poesia che ho scelto -dalla raccolta Fragen ohne Antwort, Domande senza risposta, 1992- nel suo originale tedesco, seguita -dopo il salto- dalla mia traduzione spontanea




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IL MISTERO DEI QUANTI

Che una particella possa trovarsi contemporaneamente in più luoghi è pressoché incomprensibile, ma che questa particella sia disposta a legarsi a un preciso punto dello spazio quando la si misura, per molti suona come una favola, eppure i fisici ci credono. È qualcosa di inimmaginabile, come un buco nero, singolarità tagliata fuori, dove le leggi della fisica non valgono più. Che un universo esista e io possa mettergliene accanto degli altri, dove la stessa particella potrebbe trovarsi (perché ci sono infiniti universi) … questo sembra così incredibile nel gioco delle diverse ipotesi cosmologiche che mi trovo costretto a dubitarne. Eppure non è un’insensatezza. I calcoli matematici hanno spinto grandi intelligenze nel fiume dell'incredibile. Abbiamo il diritto di dubitarne perché quest'ipotesi scuote le fondamenta del razionale? Dovremmo disperare della nostra mente, o fermarci stupefatti davanti al profondo mistero che l'uomo si pone come compito, quando l'oscuro rimescolio delle forze creatrici gli parla dall’estrema vicinanza come dagli spazi più lontani?

Ci sia permesso includere una parziale bibliografia delle opere di Erich Vio,

Afrikanische Gedichte, Lempp Verlag, Schwäbisch Gmünd, 1975
Irrwege der Freiheit (prosa), Ellenberg Verlag, Köln 1978 (traduzione in croato, Stranputice slobode, Hrvatski liječnički zbor, Rijeka 1997)
Die gesenkte Fackel,Ellenberg Verlag, Köln 1978
O leben – du tolles Spiel, Stoedtner Verlag, Berlin 1979
Reisebilder in Gedichten, Der Karlsruher Bote, Karlsruhe 1982
Airy Nothing, Downlander Publishing, Eastbourne 1982
Clarin Call, Downlander Publishing, Eastbourne 1983
Contribution to «Four selected Poets», Downlander Publishing, Eastbourne 1984
Far Apart, Downlander Publishing, Eastbourne 1984
The Great Divide, Downlander Publishing, Eastbourne 1985
Ein Zusammenausklang, Boesche Verlag, Berlin 1985
Einst, dereinst und jetzt, Verlag Graphikum, Göttingen 1989
Sterne, Atome und Seelen – Eine Trilogie, Verlag Graphikum, Göttingen 1991
Traum und Erlebnis, Verlag Graphikum, Göttingen 1991
Fragen ohne Antwort – Stimmungen zu Natur und Kunst, Verlag Graphikum, Göttingen 1992
Abschied, aktuell Verlag für Literatur der Gegenwart, Weinstadt 1993
Das Schauspiel – Eine Trilogie,aktuell Verlag für Literatur der Gegenwart, Weinstadt 1994
Inseln im Strom, Verlag Graphikum, Göttingen 1994
Gedanken die fragen und gehen – Gedichte, die lauschen und sehen, aktuell Verlag für Literatur der Gegenwart, Weinstadt 1995
Mein Ich im Du des Alls, aktuell Verlag für Literatur der Gegenwart, Weinstadt 1996
Dreisprachig/Trilingual/Trilingue, Lesedition „ad acta“, Wien 1996

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