Argomento trattato da ben due articoli:
- l'uno del prestigioso astrofisico britannico Martin Rees, classe 1942, "Perché la fine del mondo potrebbe essere vicina" (in inglese e francese),
- l'altro di Ernst von Weizsäcker (1), classe 1939, ex-presidente del Comitato di Ambiente del Parlamento tedesco, "La produttività energetica deciderà il destino della Terra" (in inglese e in francese)
La situazione è seria. In tanti, politici ed intellettuali compresi, negano caparbiamente questa criticità. Ma diventa indispensabile agire ...
(1) Figlio del fisico, filosofo e pacifista Carl Friedrich von Weizsäcker e nipote del presidente della Repubblica Federale Tedesca Richard von Weizsäcker.
3 commenti:
No, non lo siamo affatto. "Meritare" è una grossa parola.
Ma come individui della specie probabilmente abbiamo un semplice e diretto interesse egoista in questa sopravvivenza. La quale non è un fine in se stesso, ma uno strumento per 'acquistare del tempo' e provare a rivedere il nostro modo di esistere, di interagire con il pianeta.
Il commento eliminato al quale Rigobaldo ha risposto diceva: "Ma siamo sicuri che la specie umana meriti la sopravvivenza?"
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