venerdì 26 febbraio 2016

Tratta XXXV.5 – Soprattutto in passato…


 [Dialogante 1]   Oggi la ‘questione morale’ è entrata a più riprese e a grandi passi nella politica…
[Dialogante 2]   … con una forte dose di ipocrisia.
[Dialogante 1]   Al tempo di Berlinguer (Enrico) poteva avere le sue ragioni, attualmente di ragioni non ne vedo. Per due motivi:
1)     L’inquinamento prodotto dal capitalismo – sia privato che di stato – non risparmia più nessuno, se mai l’ha fatto.
2)     Il concetto stesso di ‘morale’ è moralmente dubbio.
[Dialogante 2]   Una politica che a sua difesa assuma la morale non può che essere fallimentare.
[Dialogante 1]   Non lo è più se fa sì che la morale assuma a sua difesa una religione…
[Dialogante 2]   … e, poiché le religioni sono in salda mano maschile, anche la morale lo è e di conseguenza lo sono le politiche che si trincerano dietro una morale in veste di religione.
[Dialogante 1]   Secondo me è piuttosto il contrario: che la politica, dominata dall’aggressività maschile, ha reso maschilista le religioni, che non necessariamente lo sono.
[Dialogante 2]   Può darsi che tu abbia ragione. Soprattutto in passato molte religioni facevano capo ad una divinità femminile. Comunque, come la giri il risultato non cambia: politica, religione e morale sono dominio del maschio.
[Dialogante 1]   Non più per molto. Il vento sta cambiando. Purché non cambi anche la donna. Il potere maschilizza. E la specie umana è abbastanza plastica da sopportare anche la maschilizzazione della donna.
[Dialogante 2]   Alcuni sintomi puntano sulla femminilizzazione dell’uomo.
[Dialogante 1]   Si tratta più che altro di sintomi ‘culturali’, come l’aumento dell’omosessualità tra gli uomini.
[Dialogante 2]   Non so se sia in aumento, è certo che nella nostra cultura non è più un tabù.
[Dialogante 1]   È piuttosto una valida difesa contro la crescita della popolazione, oggi il più grave dei pericoli incombenti, contro il quale la morale non può nulla.


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