lunedì 23 marzo 2009

Ci siamo?

Appuntamento del lunedì ... nero ed appicicoso.

Infatti in alcuni post del passato recente ci accingevamo ad esplorare le analisi del "Peak Oil", ossia del raggiungimento mondiale della produzione massima di petrolio.



All'inizio di questo anno, l'Agenzia Internazionale dell'Energia aveva scosso l'opinione pubblica (a) ammettendo per la prima volta che il "Peak Oil" non era un culto satanico, né una balla millenarista, ma un'analisi seria e fondata del sistema mondiale di produzione di idrocarburi, (b) stimando che probabilmente arrivava per il 2020.

Ma adesso sembra che un gruppo qualificato di analisti ritengano che il "Peak Oil" sia stato raggiunto nel 2008.

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Infatti i ragazzi de The Oil Drum considerano che la produzione mondiale abbia toccato un massimo di 81,7 milioni di barili al giorno ... già nel 2008.

Rimane aperta una discussione sul come evolverà la produzione nel breve periodo: alcuni analisti argomentano che il calo inizierà subito, altri invece sostengono che diversi miglioramenti tecnologici nella trivellazione renderanno possibile avere un 'effetto plateau' con produzioni sostanzialmente stabili per alcuni pochi anni.

Se non ci fosse la crisi l'impatto sui prezzi si sarebbe già sentito. Ma il conto alla rovescia è iniziato ... Una volta raggiunto questo massimo, la produzione non può che decrescere, quindi i diversi consommatori di petrolio -industrie, paesi- si troveranno a concorrere sempre più accanitamente per una risorsa in continuo calo. Chiunque di normale intelligenza può immaginare le conseguenze ...

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