[Dialogante 1] Stando a ciò
che ci siamo detti, non è tanto Berlusconi a preoccupare, quanto la matrice che
lo ha prodotto…
[Dialogante 2] … matrice
che in larga misura connessa ai suoi avversari. Quando si sente lamentare, da
ambedue le parti, la perdita di competitività, il calo della produzione – del
PIL – la disaffezione dei mercati senza che neppure si considerano criticamente
i concetti di competizione, produttività, mercato e simili, c’è da domandarsi
dove sta la differenza.
[Dialogante 1] Il fatto è
che quei concetti sono considerati da tutti come primari, cioè non bisognosi di
revisione critica, quand’è evidente che sono loro ad essere oggi in crisi e,
oltre, cause di un possibile fallimento a catena.
[Dialogante 2] Non è
sufficiente che in una popolazione di decine di milioni di individui
potenzialmente pensanti solo pochi lo siano veramente e, per di più, persino
inosservati nella moltitudine vocianti a vuoto: “Silvio, Silvio!”, …
[Dialogante 1] … o, un
tempo, “Duce, duce!”, o, altrove: “Stalin, Stalin!”.
[Dialogante 2] È strano, ma
proprio la facoltà di cui più andiamo orgogliosi perché riteniamo che meglio ci
distingue dagli (altri) animali, è la prima cui abdichiamo se qualcuno si offre
di pensare per noi…
[Dialogante 1] … e neppure
ci curiamo di verificare se sa
pensare.
[Dialogante 2] …
Berlusconi, per esempio, sa pensare molto bene agli affari suoi, molto meno a
quelli degli altri, soprattutto se non sono amici suoi o suoi possibili
elettori.
[Dialogante 1] Per esempio
i terremotati dell’Aquila per un certo tempo sono stati suoi amici – potenziali
elettori – , trascorso il quale sono precipitati nell’anonimato indifferente, …
[Dialogante 2] … così come
per ogni fatto di cronaca.
[Dialogante 1] Insomma
Berlusconi non è che la copia ciclostilata dell’Uomo Qualunque, …
[Dialogante 2] … ma in
carne e ossa, non sono stampato sulla testata di un giornale.
[Dialogante 1] Ed ecco spiegata
la ragione del suo grande successo…
[Dialogante 2] … solo che
l’‘uomo qualunque’ non esiste, mentre lui si.
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