sabato 12 giugno 2010
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Esperimento esploratorio e informale, ormai con otto anni e mezzo (dal 9.2.2009) e più milleduecento post alle spalle. Navigazione assaporando tutte le diversità. Obiettivo: pensare il mondo di oggi. Qui Boris Porena, con l'aiuto di un gruppo di amici, allunga le metaculturali antenne attraverso un diario aperto ...
3 commenti:
Riguardo le cavallette, si è parlato nei primi giorni di giugno di una loro invasione nelle campagne di Padova, e qualche giorno fa anche in una vasta zona dell'Australia, distruggendo interi raccolti. E' stato il caldo eccessivo a permettere la loro moltiplicazione, ma come può un contadino proteggere il suo raccolto e contemporaneamente rispettare la natura?
i raccolti sono troppo estesi,
gli umani dovrebbero lasciare più spazio agli "altri" esseri viventi del mondo animale: in questo modo delle 'invasioni' non se ne accorgerebbero (tra l'altro, a volte, il raccolto viene distrutto appositamente per aumentere i prezzi sul mercato...)!!!
inoltre, se continuiamo ad indebolire la catena alimentare, gettando continuamente schifezze nei campi e nell'aria, si creano degli squilibri che è impossibile controllare...
albert einstain scrisse che se le api scomparissero , l'uomo ne seguirebbe il destino dopo circa 4 anni ... per come stanno andando le cose, secondo me , anche in meno tempo, ormai!!!!
mo
La massa subumano (permettimi di non definirla umana) ha creato e continua follemente a creare squilibri sulla Terra, in quanto essa è formata da individui sconnessi. La Terra sa difendersi e basta un suo scrollone (vulcano, terremoto, maremoto) per liberarsi da questi parassiti umanoidi.
La Terra è in connessione ritmica e ciclica con gli altri pianeti nel sistema solare, e questo sistema solare lo è con altri ed altri ancora...
L'umanoide non ha compreso che se non si riconnette al più presto al ritmo ed al ciclo del pianeta che lo sostiene (e con esso al resto dell'Universo), ha decretato immane sofferenza e schiavitù per se medesimo e per chi ha l'avventura di circondarlo coesistendo. Per fortuna per l'umanoide e per la maggior parte degli esseri che con lui sono costretti a convivere, il ciclo vitale è breve, ma la somma di questi cicli vitali sono eternamente lunghi e distruttivi. Una catastrofe.
Chi ha conquistato la mente superiore, non ha confini ed è lì che si possono immettere cause armoniche come buoni semi nella terra che darà loro un futuro fenomenologico. Allora, la morte è rivoluzione totale, è trasformazione senza traumi in quanto fa parte della vita. Cosa ne è della musica, in questa rivoluzione totale?
Un abbraccio, grazie. Luisella
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