venerdì 7 maggio 2010

Un tipo originale



Essere originali significa identificarsi in un unico modello e lì raggiungere il massimo livello di espressione oppure attraversare la propria esistenza passando attraverso le più svariate esperienze?

7 commenti:

Alessandro ha detto...

Eh già, che parola 'originalità'...originali per chi? Per chi ti guarda definendoti originale o l'auto definirsi tale 'guardandosi allo specchio'? E poi ha così tanto importanza cercare l'originalità?

Già più che una risposta queste sono una serie di domande...

Comunque tra 'l'identificarsi in un unico modello e lì raggiungere il massimo livello di espressione oppure attraversare la propria esistenza passando attraverso le più svariate esperienze' credo che un buon metodo possa essere quello di rispettare la prima proposta (unico modello\alte prestazioni) e attraversare tanti altri 'unici modelli' vivendoli al meglio.

Non è cosa facile ma credo interessante.

Saluti,
Alessandro

Anonimo ha detto...

l'uomo primitivo , per sopravvivere, ideava soluzioni originali ( nate all'origine, non copiate, nuove ) e probabilmente non si poneva il problema: era un bene se altri potevano trarre beneficio utilizzando la novità come modello!
oggi, la ricerca di "qualsiasi cosa ad opera d'arte, che sia la prima ad esser fatta" fa sempre parte della sopravvivenza, ma è una sopravvivenza individualistica, a/sociale.
E , penso anche io , come alessandro, che sarebbe meglio attraversare tanti unici modelli, vivendoli al meglio
saluti e baci
moni

Letizia ha detto...

Originalità-libertà-coraggio.

Il 'tipo' di questo postino di Boris sembra aver vissuto la sua esistenza in modo libero, senza essersi 'legato' a nessun tipo di modello, a nessuna fede.

Un tipo originale e senz'altro coraggioso!

bradipo ha detto...

Ragazzi, la discussione si sta evolvendo verso un problema nuovo : cosa vuol dire "vivere al meglio" ? Come al solito, secondo i contesti culturali, può, anzi deve significare cose opposte. Pensiamo al solito taliban il quale, esprimendosi al massimo nella sua cultura, è senz'altro convinto di vivere al meglio, pur trovandosi in una situazione e facendo cose che spingerebbero altra gente al suicidio. Ciò che rimane paragonabile è probabilmente il meccanismo di gratificazione, e qui torniamo all'originalità. Penso che una forte componente della ricerca di originalità consiste nell'autocompiacimento. Da quel punto di vista si tratta di una variazione del vecchissimo gioco dei bambini che chiamo "Il mio è meglio del tuo".

Saluti dal bradipo

Anonimo ha detto...

non è questo che voleva dire alessandro: mi sembra piuttosto che volesse parlare di capacità di adattamento alla proposta esterna, sperimentando quelle che resistono nel tempo, per motivi contingenti XY
e non sono d'accordo che l'autocompiacimento vada visto come sinonimo di negatività:
judicare, judicare...che non è forse un modo per esprimere la validità di un modello talebano?
baci
moco

Anonimo ha detto...

correzzione:del modello talebano

Rigobaldo ha detto...

Dal puro racconto descrittivo -dove mi è sembrato di riconoscere il protagonista, a proposito, se non mi tradiscono le mie conoscenze della storia della pittura- mi è sembrato un percorso senz'altro 'infrequente'. Scelgo questo aggettivo onde rimanere sul puro piano della descrizione, dei fatti di cronaca. Riserverei invece 'originale' per qualcosa di intangibile attraverso una descrizione tale: cioè, il vissuto del nostro pellegrino. Solo attraverso quest'analisi -da condursi con lui, discorrendo in profondità, e certo cercando salutare distanza dall'inquinamento apportato dall'odierno modello culturale di 'originalità'- si potrebbe dire se c'è stato invero qualcosa di 'originale'.

E se fosse cosi, ipotizzo, non si troverebbe detta originalità nella semplice aggregazione 'infrequente' di esperienze. La si troverebbe invece nella plasticità, nella disponibilità a cambiare 'modello' -a quanto sembra, a farlo addirittura con piacere, navigando di qua e di là attraverso questo arcipelago di modelli- ma nel contempo di integrarli in quel modello di ordine 'superiore' che un tanto romanticamente viene chiamato 'vita'. Se reggesse questa mia maldestra ipotesi, questo tipo avrebbe concentrato la sua personale scommessa di 'essere' semplicemente su quel suo personale percorso, in tutta la sua limitatezza effimera, guardandosi ben bene della pericolosa rigidità di 'essere' 'colui che appartiene al modello X', cioè di voler definire il proprio essere attraverso quello o questo modello.

Il nostro sarebbe quindi 'originale', in quanto avrebbe mostrato una capacità -non da poco- di riattingere la semplice umanità alla quale in tanti rinunciano rimanendo in una di quelle isole 'vita natural durante': quella che qualcuno che ha descritto come 'specializzazione nel non specializzarsi'. Che forse l'innominato pellegrino del postino abbia letto quest'autore (nell'originale lituano, va senza dire)?

Cordialità,