lunedì 19 aprile 2010

Postini - La Relazione d'aiuto (2)



La Relazione d'aiuto ha "due punte" e giova in egual misura sia a chi dà l'aiuto che a chi lo riceve...
Consensi?
Dissensi?
Parlateci della vostra opinione in merito, anche e soprattutto a partire dalle vostre esperienze!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perché dovrei esser giovato nel dare aiuto?
Perché forse anche io necessito di qualcosa che può realizzarsi nel momento in cui do aiuto!
Sì, ma di cosa necessito?
Necessito forse della relazione che si viene ad instaurare tra di me e la persona richiedente.
Ma di che tipo di relazione si tratta? una persona espone un quesito un'altra risponde?
In maniera semplicistica si potrebbe pensare in questo modo, ma essendo la realtà elemento complesso, la relazione d'aiuto si esplicita a mio avviso in maniera inaspettata.
Quella che potrebbe essere pensata come relazione unidirezionale si trasforma per chi lo desidera in bidirezionalità. Mi chiedi di aiutarti, mi esponi una problematica quindi mi "aiuti" attraverso la tua domanda ad elaborare delle soluzioni, facendo sì che la mia mente possa attivarsi alla ricerca di una ipotesi, di un progetto, di un percorso da avviare per la risoluzione del quesito esposto. Quindi, io ringrazio chi mi chiede aiuto, perché la sua domanda mi da la possibilità di pensare in relazione a quel quesito che non è il mio e di attivare la mente sicuramente in maniera inedita. I ruoli quindi in un qualche modo potrebbero sfumare e fondersi, come un bicchiere di acqua calda versato in uno di acqua fredda... due bicchieri di acqua tiepida.
Inversione dei ruoli.
Se dovessi avere io bisogno di trovare una risposta allora io chiederei. Il mio chiedere non avrebbe la presunzione di volere una risposta risolutiva ma avrebbe però l'aspettativa di trovare nella relazione con l'altro uno stimolo al mio pensiero. Ecco qui che ci si trova immersi in abbondante acqua tiepida...la divisione tra i ruoli di richiedente e "tecnico riparatore" scompare, questo grazie a ciò che si crea dall'incontro, non più solo "io" non più solo"tu" ma "io, tu e noi".
Grazie quindi Boris che con i tuoi postini mi dai la possibilità di pensare.
Valentina P:-)