[Dialogante 1] Perché dici
che l’uomo qualunque non esiste?
[Dialogante 2] Perché o lo
siamo tutti o nessuno lo è.
[Dialogante 1] Molto
democratico!
[Dialogante 2] Comunque, la
democrazia non è cosa da scherzarsi su, specie quando, come adesso, la crisi
colpisce soprattutto lei.
[Dialogante 1] La credi in
pericolo?
[Dialogante 2] Forse non la
democrazia in generale, alla quale non vedo alternative possibili, ma l’attuale
modello che stento addirittura a definire ‘democratico’.
[Dialogante 1] Eppure si
basa sul consenso popolare, espresso da una maggioranza numerica.
[Dialogante 2] È proprio
questo il punto: la maggioranza numerica è facilmente manovrabile, come
infiniti esempi storici dimostrano. Basta. Berlusconi a legarla per decenni
all’insipienza di un progetto sognato.
[Dialogante 1] Quanto al
denaro, non per tutti è solo sognato; molti sono i ricchi che la attingono
direttamente dalle tasche dei poveri e per di più con il loro assenso.
[Dialogante 2] La
democrazia richiede un’adeguata formazione del pensiero. E questa formazione
nessuno la dà. Quando si dice che la scuola ha da essere libera e l’educazione
a discrezione delle famiglie, e si sa che queste sono teleguidate da ideologie
orientate acriticamente sul guadagno e sul consumo, è ovvio che i risultati
siano quelli che vediamo quotidianamente.
[Dialogante 1] Manca del
tutto, in particolare nella scuola, un ‘educazione’ politica, la formazione di
una coscienza democratica, in mancanza della quale il prevalere del ‘numero’
finisce per essere quanto di più antidemocratico si possa pensare.
[Dialogante 2] E come mai
manca?
[Dialogante 1] Nessun
politico ha un vero interesse allo sviluppo dell’autocoscienza perché teme di
perdere il controllo sul suo elettorato. In questo la sinistra non è granché
meglio della destra. E quelli che dovrebbero avere le idee più chiare
incomprensibilmente tacciono o hanno perduto ogni speranza.
[Dialogante 2] Insomma la
situazione non ha via di uscita…
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