sabato 21 marzo 2015

Tratta XXXII.2 – Il nocciolo dell'operazione



[Dialogante 2]  Mi chiedi che c’entra Valentina in quanto problema ontologico. Forse la cosa migliore è che te descriva una delle sue “lezioni” (il termine da lei usato, anche se tutto sono i suoi interventi meno che delle ‘lezioni’). Anzi descriverò la prima, che Valentina ha riproposto dopo il mese di interruzione.
Al paziente – in questo caso io – viene detto di sdraiarsi a occhi chiusi su un letto appositamente progettato: ampio, di tela piuttosto rigida, con un corredo di cuscini di varie forme e dimensioni da disporre in modo da sostenere in più punti un corpo comodamente sdraiato. Nella fattispecie il corpo essendo il mio, ho approfittato per lasciarmi andare a un gradevolissimo stato di sonnolenza quasi incosciente. Dopo poco ho avvertito una leggerissima pressione a un alluce e mi sono detto: “Toh! Possiedo anche un alluce!”… e, poco dopo: “…, e qualche altro titolo, di cui mi ero scordato, anzitutto un piede, di cui solo adesso comincio a rendermi conto in dettaglio, un piede flessibile, capace di molti movimenti… ma sì, anche un altro, speculare rispetto al primo, un poco inclinato verso l’interno, chissà perché. E questi piedi sono attaccati a due gambe, pesanti e pigri, che sarebbe bene riuscissi ad alleggerire un poco, come mi pare stia accadendo” – pausa di qualche secondo – , “poi ecco un braccio che comincia risvegliarsi, ecco anche l’altro… s’incrociano al di sopra del corpo, si allungano ai lati… È la volta del tronco, meno rigido del come pensavo, e la testa, meno bloccata (se continuiamo così, tra qualche tempo potrò ruotarla come un gufo…)”.
Grosso modo, ma con molto maggiore precisione nel dettaglio, si è svolta la ‘lezione’ di ripresa attività.
[Dialogante 1]  Da quel che sento, tutto suona molto ‘naturale’, senza invasività da parte dell’operatore…
[Dialogante 2]  … ma con una viva collaborazione dell’‘accudito’ (preferisco chiamarlo così anziché ‘paziente’).
[Dialogante 1]  Credo che in questa collaborazione consiste il nocciolo dell’operazione.


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