[Dialogante 1] Forse è bene
che spieghiamo sommariamente a chi ci legge come si svolgono gli incontri
settimanali con Paola sul visivo (è
questo il termine scelto dai partecipanti). All’inizio Paola consegna il progetto di massima, che è sempre
semplicissimo, ma estremamente ‘aperto’, che cioè ammette un numero stragrande
di ‘letture’ diverse.
[Dialogante 2] Ecco per
esempio uno dei primi progetti consegnati[1]:
Campo: tutto il foglio
Elementi: cinque elementi verticali della stessa lunghezza da tracciare sul foglio
Strumenti: una penna o matita
(La parola ‘campo’ specifica la superficie su cui viene tracciato il disegno)
Campo: tutto il foglio
Elementi: cinque elementi verticali della stessa lunghezza da tracciare sul foglio
Strumenti: una penna o matita
(La parola ‘campo’ specifica la superficie su cui viene tracciato il disegno)
Nulla è detto su dove tracciare i
segmenti, sulla distanza tra loro, sulla lunghezza. Quasi tutti interpretano la
consegna con cinque segmenti equidistanti, tracciati con inizio in alto a
sinistra del foglio. Solo pochi li dispongono in altre parte del campo. In un
unico caso i cinque segmenti sono dissociati in parte diverse del campo.
L’analisi (collettiva) ha poi rilevato
i condizionamenti culturali che hanno impedito di riconoscere la ‘apertura’ del
progetto, uniformandone la ‘lettura’ in base alle normali esperienze di
scrittura.
[Dialogante 1] Gli altri
incontri di quest’anno (2010-2011) sono stati dedicati alla costruzione di ‘serie’
di disegni. Anche qui il termine ‘serie’ è stato fatto oggetto di più
interpretazioni divergenti:
– serie
trasformazionale continua
(in cui un disegno A viene replicato con piccole varianti che un po’ alla volta lo trasformano in un disegno B)
(in cui un disegno A viene replicato con piccole varianti che un po’ alla volta lo trasformano in un disegno B)
– serie trasformazionale
discontinua
(in cui la trasformazione di A in B si svolge senza evidente continuità, a salti, con inversioni di direzione ecc.)
(in cui la trasformazione di A in B si svolge senza evidente continuità, a salti, con inversioni di direzione ecc.)
– serie non
trasformazionale, i cui elementi sono collegati da altri criteri (per esempio
la presenza costante di un elemento evidente o anche no)
– serie
definita da un comportamento comune degli elementi
(per esempio da una tendenza all’accrescimento di un parametro)
(per esempio da una tendenza all’accrescimento di un parametro)
………
– serie degli
elementi del tutto scollegati e indipendenti
(cosa fare perché vengano percepiti come ‘serie’?)
(cosa fare perché vengano percepiti come ‘serie’?)
[Dialogante 2] La tipologia
della serie non viene comunque ricercata a
priori e tecnicamente, ma ricavata analiticamente dai lavori di
realizzazione del progetto di massima,
e anche queste analisi, inizialmente guidate dall’operatore metaculturale (qui
Paola), molto presto si sono svolte all’interno del gruppo discente, senza più
l’intervento dell’operatore. Questo, come già detto, si limitava a essere
presente, tutte le fasi del lavoro essendo di fatto controllate parte dai singoli,
parte dal gruppo.
[Dialogante 1] Domandiamoci
ora, a che cosa ha portato questa esperienza corale:
A Per il
singolo: la progressiva emancipazione dai condizionamenti culturali, il che non
significa il loro rifiuto, ma il loro controllo attraverso la consapevolezza,
la capacità di servirsi della mente altrui senza entrare in competizione con
esso; l’attivazione della mente propria a fini di sinergia, non di rivalità;
dato un progetto, l’individuazione delle alternative; il forte incremento delle
facoltà sia analitiche che compositive; la crescita dell’autonomia individuale…
B Per il
gruppo: il superamento dell’individuo, che non è rinuncia alla propria
individualità, ma disponibilità a metterla a disposizione di una mente
collettiva; responsabilizzazione del gruppo in confronto del progetto
concordato; acquisizione di una sensibilità per ciò che accade fuori dai propri
confini; crescita di una coscienza sopraindividuale, di appartenenza a qualcosa
che va al di là del proprio egoismo…
[1] Vedi
[10d] Esperienze grafico-pittoriche, Volume III L’Ipotesi Metaculturale, Indagini metaculturali.
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