[Dialogante 1] È da molto
che vediamo l’educazione disinteressata allo sviluppo del pensiero, interessata
come è a indirizzarlo dove conviene ai momentanei detentori del potere.
[Dialogante 2] Questo è stato
così da sempre, indipendentemente da coloro che il potere lo gestivano.
[Dialogante 1] Vero, ma
almeno non si chiamavano Casa o Partito della Libertà.
[Dialogante 2] Pensi anche
tu che l’attuale governo (siamo in autunno 2011) non garantisce la libertà?
[Dialogante 1] Lo spero,
altrimenti devo credere a un istupidimento improvviso di tutto il popolo
italiano.
[Dialogante 2] Ma questo
governo non avrebbe neppure la forza di istupidire un intero popolo come la
ebbe già il fascismo o forse il solo Mussolini.
[Dialogante 1] No, ma in
alleanza con la democrazia capitalistica e populista, anche un Berlusconi è
potuto riuscirci.
[Dialogante 2] Vedo che
abbiamo scarsa stima del personaggio…
[Dialogante 1] … al punto
che non staremmo qui a parlare se non fosse per l’incredibile consenso di cui
ha largamente goduto senza che ci fosse il minimo appiglio per giustificarlo.
[Dialogante 2] C’era
invece, ed era la sua enorme ricchezza ottenuta con un’attività imprenditoriale
apparentemente accessibile a chiunque.
[Dialogante 1] Ecco il
punto: ‘apparentemente accessibile’, ma forse bisognosa di particolari capacità
per conseguire quel successo.
[Dialogante 2] Credo che
basti un forte interesse a ottenerlo, unitamente a una notevole mancanza di
scrupoli e una marcata sordità per tutto il resto…
[Dialogante 1] … sordità
che è risultata evidente nel momento che Berlusconi ha perso il potere…
[Dialogante 2] … quando un
altro interesse è apparso centrale, anzi dominante, un interesse che la stessa
sua ricchezza ha potuto soddisfare.
[Dialogante 1] Mi sembra
pleonastico parlarne, visto che non si parla d’altro e non solo in Italia.
[Dialogante 2] … E allora
cambiamo decisamente argomento!
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