venerdì 23 settembre 2016

Tratta XLI – Educazione disinteressata allo sviluppo del pensiero


[Dialogante 1]  È da molto che vediamo l’educazione disinteressata allo sviluppo del pensiero, interessata come è a indirizzarlo dove conviene ai momentanei detentori del potere.
[Dialogante 2]  Questo è stato così da sempre, indipendentemente da coloro che il potere lo gestivano.
[Dialogante 1]  Vero, ma almeno non si chiamavano Casa o Partito della Libertà.
[Dialogante 2]  Pensi anche tu che l’attuale governo (siamo in autunno 2011) non garantisce la libertà?
[Dialogante 1]  Lo spero, altrimenti devo credere a un istupidimento improvviso di tutto il popolo italiano.
[Dialogante 2]  Ma questo governo non avrebbe neppure la forza di istupidire un intero popolo come la ebbe già il fascismo o forse il solo Mussolini.
[Dialogante 1]  No, ma in alleanza con la democrazia capitalistica e populista, anche un Berlusconi è potuto riuscirci.
[Dialogante 2]  Vedo che abbiamo scarsa stima del personaggio…
[Dialogante 1]  … al punto che non staremmo qui a parlare se non fosse per l’incredibile consenso di cui ha largamente goduto senza che ci fosse il minimo appiglio per giustificarlo.
[Dialogante 2]  C’era invece, ed era la sua enorme ricchezza ottenuta con un’attività imprenditoriale apparentemente accessibile a chiunque.
[Dialogante 1]  Ecco il punto: ‘apparentemente accessibile’, ma forse bisognosa di particolari capacità per conseguire quel successo.
[Dialogante 2]  Credo che basti un forte interesse a ottenerlo, unitamente a una notevole mancanza di scrupoli e una marcata sordità per tutto il resto…
[Dialogante 1]  … sordità che è risultata evidente nel momento che Berlusconi ha perso il potere…
[Dialogante 2]  … quando un altro interesse è apparso centrale, anzi dominante, un interesse che la stessa sua ricchezza ha potuto soddisfare.
[Dialogante 1]  Mi sembra pleonastico parlarne, visto che non si parla d’altro e non solo in Italia.

[Dialogante 2]  … E allora cambiamo decisamente argomento!

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