[Dialogante 2] Come mai anche la nostra proposta di
rifondazione della musica a partire da concetti e comportamenti elementari ‘di
base’ non ha attecchito?
[Dialogante 1] In un primo momento ha avuto un riscontro
estremamente positivo, di cui ancora oggi, dopo circa quarant’anni, si vedono
le tracce. In seguito, attirati da altre finalità, siamo stati i primi a
cambiare binario.
[Dialogante 2] Quindi pensi che la proposta fosse valida?
[Dialogante 1] Non lo so. Conteneva comunque molte, troppe
ingenuità che da sole basterebbero a spiegare un fallimento che peraltro
neppure c’è stato.
[Dialogante 2] C’è stata semmai un’interpretazione
riduttiva, quasi che avessimo voluto lanciare un metodo per comporre musiche senza regole, quando invece la nostra
proposta riguardava la riflessione sulle condizioni che determinano la nascita
di un linguaggio.
[Dialogante 1] Prima ingenuità: era improbabile che un
progetto del genere venisse inteso, soprattutto a livello di scuola primaria,
dove tutte gli sforzi formativi sono indirizzati a trasmettere i fondamenti
della nostra cultura…
[Dialogante 2] … e IMC, seppure già nata, non era ancora all’ordine
del giorno.
[Dialogante 1] Seconda ingenuità, molto più sostanziale: i
linguaggi – non quelli specialistici ma quelli propri di una cultura a vasta
diffusione – non si creano né arbitrariamente né riflessivamente: nascono e
crescono come nasce e cresce un prato, col concorso di infiniti impulsi
formativi.
[Dialogante 2] In fin dei conti la stessa ingenuità di
Schönberg nel ‘progettare’ il linguaggio dodecafonico.
[Dialogante 1] Terza ingenuità: la convinzione che si
potessero parificare consonanza e dissonanza nella loro azione sull’apparato
percettivo e da questo sui meccanismi analitici ed interpretativi posti nel
cervello. Di fatto gli si chiedeva di azzerare questi prodotti dell’evoluzione
in nome di un’utopia arbitraria.
[Dialogante 2] Non è proprio così: in Musica prima consonanza e dissonanza non sono parificate,
le differenze restano, ma ne è abolita la gerarchia.
[Dialogante 1] Le ingenuità si pagano.
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