lunedì 15 dicembre 2008

Metaparola 'Scuola'

Eccoci al nostro appuntamento del Lunedì.
Proponiamo il secondo estratto del video proiettato al Museo di Anzio.
Boris ci legge la Metaparola - 'scuola', spesso ne abbiamo parlato su questo Blog, ora proviamo a discuterci su.

Metaparola 'Scuola'


'E' importante rendersi conto la scuola a che serve, che strumenti ha e come li usa'

'Forse è il caso di riflettere su questi strumenti formativi di cui dispone la società, per non prenderli così come ce li passano'

'La Metaparola qui presente solleva dei problemi'

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Trovo che Boris, come sempre, tocchi il punto sensibile e centrale, dal quale si dovrebbe procedere ad una trasformazione della nostra tradizionale e istituzionale concezione della scuola, quale accumulazione di saperi già confezionati e dati da apprendere passivamente e in forma acritica. Il problema è appunto di diffondere l'informazione tra i genitori e gli insegnanti e di proporre loro di condividere una metodologia come quella sperimentata nell'ipotesi multiculturale. Sicuramente molti insegnanti sono consapevoli del cambiamento di orizzonte culturale e della necessità di considerare e valorizzare l'apporto dei loro ragazzi provenienti da aree linguistiche e da tradizioni diverse. Una strada verso l'approccio della diversità potrebbe essere quella dell'insegnamento "comparato" delle lingue a disposizione, in presenza, della loro traducibilità orale e scritta, iconografica, gestuale, musicale. Il plurilinguismo potrebbe essere la prima tappa per una autonomia, per un multiculturalismo messo in pratica concretamente e collettivamente, tramite l'ascolto dell'altro da sé, tramite la parola condivisa. Ma i mezzi per farlo?
Claude

Anonimo ha detto...

Si, credo anche io che la presenza di linguaggi diversi nelle nostre scuole possa diventare una grande opportunità per sviluppare metodologie nuove di insegnamento. Educare al bilinguismo, al plurilinguismo, è uno duei più bei regali che possiamo fare ai nostri bambini......ma come fare? almeno in Italia, mancano insegnanti di base preparati, figuriamoci i mediatori linguistici!
V