[Dialogante 2] Il numero precedente
ha tutta l’aria di una parentesi. Tratta è vero, di ferrovia, quindi,
implicitamente, di ‘ponti, scambi, snodi’, ma senza riferimenti metaforici,
bensì in base a reali esperienze infantili, fatte sia con treni-giocattolo sia
entro treni veri.
[Dialogante 1] Una parentesi,
direi… Forse ogni nostra esperienza, paragonata all’integrale della vita, è
solo una parentesi. Quale sarebbe infatti il percorso essenziale, non
parentetico, di essa?
[Dialogante 2] Non potrebbe allora
tutta la nostra vita essere una parentesi tra un prima e un dopo…
[Dialogante 1] … parentesi
essenziale, da cancellare senza avvertibile perdita?
[Dialogante 2] E allora la vita
stessa essere una parentesi nella vicenda dell’essere…
[Dialogante 1] … e l’essere stesso
null’altro che una parentesi nel nulla?
[Dialogante 2] Non c’è dato di
saperlo, semplicemente perché non c’è nessuno che potrebbe informarci.
[Dialogante 1] Questo secondo te,
altri pensano a una ‘rivelazione’…
[Dialogante 2] … fatta, chissà
perché, proprio da noi…
[Dialogante 1] … o ripetuta
miliardi di volte, per tutte le popolazioni dei miliardi di pianeti abitati del
cosmo.
[Dialogante 2] Siamo seri! Non ha
senso parlare di parentesi né di percorso ‘essenziale’. O meglio il ‘senso’
glielo conferiamo noi, ed è sempre un conferimento gratuito.
[Dialogante 1] L’aggettivo è fuori
posto. Se siamo gli unici a conferire un senso, possiamo anche decidere della
sua ‘assolutezza’.
[Dialogante 2] Ed ecco che abbiamo
recuperato, anche per IMC, gli ‘assoluti’.
[Dialogante 1] Del resto non li
avevamo mai negati, ma solo ‘localizzati’ tra quelli di noi che ne avvertono la
necessità.
[Dialogante 2] E non è una
furberia…
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