mercoledì 5 gennaio 2011

'Na cosa sola che le comprendeva tutte ...



Della vita ricordava tutto, ogni minimo dettaglio:
ricordava il primo respiro e l’ultimo
la dolcezza dell’abbraccio materno, poi della sua donna
i giochi dell’infanzia e il primo dolore
i molti lutti che hanno segnato i suoi anni
gli entusiasmi giovanili e i rimpianti
la continua, lenta crescita della coscienza
le molte cose dimenticate (e che ora ricordava)
gli studi, lunghi e faticosi ma a cui non avrebbe saputo rinunciare
le innumerevoli cose lette, udite, meditate
ogni albero, ogni fiore, ogni insetto ammirato
ogni essere umano conosciuto o anche solo incontrato
ogni montagna scalata, ogni acqua in cui aveva nuotato
ogni stella, ogni luce che aveva colpito il suo occhio
il brivido di tutti i freddi patiti e il calore di tutte le estati
i sogni di tutte le notti, i vaneggiamenti delle febbri
le gioie, i timori per l’imprevisto
la noia quando non succedeva nulla
la trepidazione per l’attesa
i pensieri che lo assalivano di notte, di giorno, e lo sgomento quando
avrebbero dovuto venire e non venivano
il vuoto della morte

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In realtà non ricordava nulla di tutto questo,
ricordava una cosa sola che le comprendeva tutte:
il primo tempo della IX Sinfonia di Mahler.

[Parabola dell'onnicomprensività, Parabole, 2008, Boris Porena]

Grazie Alessandro! Grazie Dario!

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