lunedì 17 agosto 2009

Zia Ipa

Riportiamo qui questo opportuno frammento della Prefazione di Margherita Hack al libro “Ipazia” di Adriano Petta e Antonino Colavito, indicatoci da Lucia (grazie!).



(Ipazia, figlia di Teone, era nata ad Alessandria d’Egitto verso il 370 d C. Fu barbaramente assassinata l’8 marzo 415, vittima del fondamentalismo religioso che vedeva in lei una nemica del cristianesimo).

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Ipazia rappresenta il simbolo per l’amore della verità, per la ragione, per la scienza, che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio comincia quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tenta di soffocare la ragione....

Il fondamentalismo non è morto. Ancora oggi si uccide e ci si fa uccidere in nome della religione.

Anche nei nostri civili e materialistici paesi industrializzati ci sono assurde manifestazioni di oscurantismo, come alcuni strati della civilissima America in cui si proibisce di insegnare nelle scuole la teoria dell’evoluzione di Darwin e si impone l’insegnamento del creazionismo.

Su questa strada di ritorno al medioevo si è messa anche la nostra ministro dell’Istruzione (o dovremmo dire della distruzione?) tentando di cancellare la teoria darwiniana dalle scuole elementari e medie.

Perché? Per ignoranza?

Per accontentare una chiesa cattolica che non mi sembra ingaggi più queste battaglie perse in partenza.

Questa storia romanzata ma vera di Ipazia, ci insegna ancora oggi quale e quanto pervicace possa essere l’odio per la ragione, il disprezzo per la scienza.

È una lezione da non dimenticare......
Margherita Hack

Trieste, febbraio 2005

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