II.1.
[Dialogante 1] C’è un’espressione di Thomas Mann
che mi capita spesso di citare:
“Beziehung ist alles” (“Il rapporto è
tutto”)
[Dialogante 2] Non la trovo granché originale.
[Dialogante 1] Non lo è senz’altro. Ma mi sembra
uno dei pochi casi che giustifichino un uso del verbo essere senza implicazioni ontologiche.
[Dialogante 2] Non ti capisco.
[Dialogante 1] Voglio dire che lo giustifichino
proprio perché in questo caso l’assolutezza di quel ‘tutto’ è relativizzata dal
sostantivo ‘rapporto’ che non designa nulla di concreto (e neppure di astratto,
ma resta come fluttuante in un vuoto di significato).
[Dialogante 2] Non credi di esagerare in
sottigliezza interpretativa?
[Dialogante 1] Non penso. Credo invece che alle
parole, sia quando le inviamo che quando le riceviamo, vada riconosciuta tutta
la potenzialità comunicativa di cui siamo capaci.
[Dialogante 2] Condizione difficile da
realizzarsi!
[Dialogante 1] Naturalmente da intendersi cum grano salis.
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