[Dialogante 1] Prova con un’altra. Che la guerra
non sia altro che la versione umanizzata della competizione o della lotta per
il territorio, seppure si tratta di due meccanismi indipendenti?
[Dialogante 2] Interpretazione ai limiti
dell’ovvio e proprio per questo assai poco interessante.
[Dialogante 1] Le interpretazioni hanno da
essere ‘interessanti’, non basta che siano più o meno ‘vere’?
[Dialogante 2] Proprio tu ci vieni a parlare di
‘verità’, da quel relativista che sei?
[Dialogante 1] Non nego la validità del concetto
di ‘verità’, se ne restringiamo il campo agli UCL. Comunque hai ragione:
sarebbe meglio se riuscissimo a dare una fondazione più formale a questo
concetto, come abbiamo fatto in matematica.
[Dialogante 1] Secondo te un fondazione formale
sarebbe più affidabile di una basata sull’esperienza concreta?
[Dialogante 2] È ciò che divide la fisica
sperimentale da quella teorica. Per parte mia sarei più interessato alla fisica
teorica… se le mie scarse conoscenze mi permettessero di capirla. In ogni caso
penso che la fisica, per essere credibile e soprattutto praticabile abbia
bisogno di una doppia convalida: dall’alto di una teoria e dal basso di una
pratica quotidiana.
[Dialogante 1] Perché parli di ‘basso’ e ‘alto’?
[Dialogante 2] Per inveterata consuetudine
politica…
[Dialogante 1] E perché non te ne liberi?
[Dialogante 2] E perché dovrei?
[Dialogante 1] In omaggio a IMC*.
* Ipotesi Metaculturale v. pag.
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