lunedì 28 ottobre 2013

L'ideologia, malattia grave

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Niente male per un papa, d'accordo, ma se la ricetta che deve agire contro le cattive ideologie consiste nella preghiera, siamo di nuovo fottuti... Questa proposta è senz'altro tra le peggiori suggestioni che il papa poteva fare dopo la sua analisi relativamente riuscita. Che peccato!

Saluti da Bradipo

Alessandro De Rosa ha detto...

Caro Bradipo,

sotto tuo consiglio ho ascoltato il messaggio-testimonianza.

Anche a me la parola 'preghiera' fa accapponare la pelle (un po' tutta) ma credo che non si possa non considerare la sua posizione, il discorso non ha intento rivoluzionario ma modulante.
Il nostro amico quindi cerca di dire delle cose rimanendo in alcuni schemi, apprezzo l'intenzione, come d'altra parte l'hai apprezzata tu.
Interpreto per tanto quella parola: 'preghiera' non come rivolta a 'DIO' ma all'altro, e a se stessi. 'Preghiera' significherebbe dialogo, ascolto e confronto, un canale comunicativo verso me stesso e verso l'altro. Non sono certo cosa pensasse lui ma in questo caso, anche io sono abbastanza propenso a credere che 'dio' sia semplice linguaggio - strumento comunicativo.
In questo caso anche l'altra parola che mi fa accartocciare il budello la ricontestualizzo, magari interpretandola un po' in maniera personale, non come fede in 'DIO' (omone vecchio e barbuto) ma come fiducia nel linguaggio, in se stessi, nell'altro, fiducia in questi strumenti maledettamente ambigui, ma forse uniche soluzioni a nostra disposizione per cercare la modulazione, il cambiamento, il movimento: il fluido in questa tendenza conservatrice fatta di pietra ideologica.
Allora mi sembra una riflessione sulla modulazione e non sulla rigidità. Certo che per decodificare uno ci deve mettere del suo, mi si potrebbe dire che ce ne metto troppo - di mio... in questo commento...

Chi è il 'target' di questo tale che parla nei vestiti di un papa?

Alessandro De Rosa ha detto...

* l'altra parola è FEDE - ora ho riletto e mancava. Tante scuse.

Rigobaldo ha detto...

Cari entrambi,

neanche a me preoccupa, dopo l'accurata diagnosi, che il consiglio derivante sia "andate e pregate".

In primo luogo, consideriamo i vincoli contestuali. Ha già vibrato una mazzata non da poco a molti di quelli che ascoltano. Cosa vuoi che gli dica? "Andate e relativizzate"? Comunicativamente è tenuto a rassicurarli un po'...

In secondo, il verbo "pregare", come tutti i termini nell'area tematica, è straordinariamente vago e soggetto a molteplicissime interpretazioni. Tutti sappiamo che la classica preghiera "da petizione" è stata uno degli strumenti più efficaci per creare atei, o detto in maniera un po' più archittettata, per mostrare impietosamente i limiti di un costrutto teologico basato sulle "infinite qualità" (onnipotenza, infinità bontà, onnipresenza ecc.). Invece altre interpretazioni della parola, come segnala Alessandro, non possono che aprire alla riflessione, alla consapevolezza, e quindi a ulteriori sviluppi autonomi dell'individuo che abbia assorbito il messaggio centrale sui rischi della sclerotizzazione e reificazione ideologica. Che da cristianista decida diventare semplice cristiano.

In terzo luogo, perché come logica ci insegna, gli elementi dell'insieme vuoto hanno tutte le proprietà!
Scegliamo le buone, allora!

Cordialità,

Alessandro De Rosa ha detto...

Amen. :)-< o >-(: