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L’idea
dell’uomo come usufruttuario e amministratore del pianeta non è certo nuova;
l’ho trovata esposta anche nel testo di una Cantata bachiana degli anni venti
del Settecento. Solo che lì il ‘padrone’ era Dio, mentre a noi questa
precisazione non serve. È dei nostri giorni l’interpretazione della terra
come ‘sistema vivente’, dotato esso stesso di una sorta di identità biologica
superiore a quella dei suoi abitanti. Anche di questa interpretazione
possiamo fare a meno, ma non delle sue conseguenze pratiche. Se ci teniamo
alla sopravvivenza credo che sarebbe bene ci comportassimo come se questa
interpretazione fosse la nostra.
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Esperimento esploratorio e informale, ormai con otto anni e mezzo (dal 9.2.2009) e più milleduecento post alle spalle. Navigazione assaporando tutte le diversità. Obiettivo: pensare il mondo di oggi. Qui Boris Porena, con l'aiuto di un gruppo di amici, allunga le metaculturali antenne attraverso un diario aperto ...
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