
−Mi sembra che queste nostre considerazioni non riguardino solo i postini, ma la comunicazione verbale in genere.
−Tanto di guadagnato se così fosse, ma non sono tanto ottimista.
−Prendiamo per esempio il ritmo. Questo riguarda sì la lettura dei testi, ma, implicitamente, anche la scrittura.
−Tuttavia non è certo lo stesso per uno dei questi postini o per un romanzo di settecento pagine.
−Ma che cosa intendiamo per ritmo?
−Direi il rapporto tra le parti di un discorso ai vari livelli in cui lo articoliamo, da quello minimo delle unità verbali, attraverso i rapporti di lunghezza delle frasi, dei periodi, fino alle sezioni più ampie, come i capitoli.
−E come debbono essere questi rapporti, regolari, irregolari, costanti, variabili?
−Non credo occorra regolamentare in alcun modo il ritmo. È sufficiente rendersi conto di questa dimensione del comunicare. Le scelte possono essere le più diverse.
−Anche per i nostri postini.
Nessun commento:
Posta un commento
Se vuoi lascia il tuo nome o mandaci una mail a borisporena@gmail.com se hai delle domande 'private'! Grazie per la partecipazione!